Il multimetro digitale, comunemente chiamato anche tester, è uno strumento essenziale per realizzare qualsiasi progetto di elettronica faidate, elettrotecnica o che comunque richieda delle misurazioni elettriche.
Questo tutorial è adatto per capire il funzionamento di qualsiasi multimetro perchè, a parte piccole differenze tra i vari apparecchi sul mercato, funzionano tutti allo stesso modo. È importante però imparare bene a cosa si riferiscono le varie sigle elettroniche presenti sugli strumenti.
A cosa serve il multimetro digitale o tester?
Un multimetro è un dispositivo di misurazione che serve per analizzare le diverse variabili dei circuiti elettrici: per misurare il voltaggio, la corrente, le resistenze, etc. È uno strumento che unisce l’utilità di un voltmetro, di un amperometro e di molti altri strumenti insieme.
La maggior parte dei multimetri digitali consente di misurare le tensione, la corrente, la resistenza, il voltaggio dei diodi, se la corrente è continua o alternata, se un transistor è NPN o PNP, che guadagno ha un transistor e altro ancora. Se non hai studiato elettronica e non hai capito bene di cosa si tratta, niente paura, è comunque facile da usare anche per le operazioni più comuni.
È un dispositivo fondamentale in qualunque laboratorio, perchè fornisce dati che si otterrebbero solo facendo calcoli matematici sui circuiti (con le dovute differenze fra valori teorici e valori effettivi), risparmiando molto tempo.
Come eseguire misurazioni con il multimetro digitale
Realizzare le varie misurazioni con un tester è abbastanza semplice, si predispone tutto il suo funzionamento ruotando la grande manopola centrale.
Importante: bisogna fare molta attenzione quando si usa il multimetro, dobbiamo sapere quello che stiamo facendo in ogni momento. Non dobbiamo dimenticare che lavoriamo con la corrente elettrica che può causare gravi lesioni.
Collegare i cavi al multimetro
Ogni multimetro, anche quelli analogici, è fornito di due cavi con puntale. Questi possono essere collegati indifferentemente, però per coerenza e non causare fraintendimenti si collega il nero alla presa con scritto “COM”, come fosse una cavo comune come la massa ⏚, ed il rosso al connettore adatto alla misurazione che si vuole fare.
I modelli più semplici hanno solo due connettori, altri possono averne tre o quattro.
Sarà il morsetto rosso che dovremo variare in base al tipo di misurazione da fare. Dobbiamo essere molto attenti, sbagliando la posizione dei cavi possiamo creare un corto circuito e danneggiare irrimediabilmente il multimetro.
Per misurare le tensioni, il cavo rosso deve essere collegato al connettore con il simbolo V (Volt – voltaggio). Per misurare resistenze, sarà collegato al connettore contrassegnato con il simbolo Ω (Ohm – resistenza). Nei tester con più collegamenti, potrebbero essere presenti due fori per inserire il cavo per misurare la corrente, uno indicato con mA per effettuare misurazioni nell’ordine dei milliAmpere e uno indicato con A o 10A, per misurare correnti nell’ordine degli Ampere.
Misurare il voltaggio o la tensione
Una delle variabili che si misurano più spesso è il voltaggio. Gira la manopola frontale del multimetro dalla posizione OFF (o quella in cui si trova al momento) fino alla posizione del voltaggio che più si avvicina al circuito da misurare. Aspetta, ci sono due sezioni per la tensione indicate con la V?
V~ indica la misurazione della tensione alternata (AC) e si usa tipicamente per misurare valori del voltaggio domestico (220-240 volt) o alte tensioni.
V⎓ indica la misurazione della tensione continua (DC) e permette di misurare una gamma di valori solitamente più ampia. Questa impostazione va bene per misurare i valori di un circuito elettronico comune come può essere quello di Arduino o di Raspberry, di una pila o di un piccolo alimentatore. Quanto più il valore selezionato sulla scala sarà vicino a quello da misurare, maggiore sarà la precisione. Se sul display appare un “1”, il valore che stai cercando di misurare è troppo grande per quella scala e devi impostare un valore di riferimento più alto sul multimetro.
Esempio: devi misurare il voltaggio di una batteria che dovrebbe essere da 6 Volt? Se imposti la scala con la manopola a 2, visualizzerai un “1” sul display perchè il valore misurato è maggiore. In questo caso devi girare la manopola su 20 (o il valore successivo) per visualizzare il corretto voltaggio della batteria.
Attenzione a non impostare valori molto bassi come 200mV con tensioni alte, perchè potresti bruciare il multimetro. Alcuni tester non hanno due scale separate per la tensione alternata e quella continua, ma una sola per entrambe le misurazioni, che si possono switchare con un pulsante AC/DC.
Misurare la resistenza con il multimetro
Posizioniamo la manopola sulla scala per misurare le resistenze (con il simbolo Ω), sul valore maggiore che eventualmente abbasseremo se troppo grande. Per misurare le resistenze mettiamo i cavi del multimetro in parallelo con la resistenza.
Per misurare una resistenza da 1KΩ (un KiloOhm) dobbiamo mettere la manopola sulla scala superiore a questo valore. Anche se il valore indicato sul display non corrisponde perfettamente e potrebbe essere di 980 Ohm, la misurazione è corretta. Ciò è normale perchè per ogni resistenza bisogna tener conto di una tolleranza che può arrivare anche al 10%, in base alla fabbricazione.
Un errore tipico che si fa è misurare le resistenze collegate al circuito o tenendole tra le dita delle mani. Non bisogna mai misurare una resistenza che abbia i suoi terminali collegati ad un circuito, anche senza alimentazione, ma solo a vuoto, senza che siano attraversate da corrente.
Misura di continuità con il multimetro
Una funzione molto usata nei multimetri è quella di verificare la continuità, per vedere se un collegamento, una pista sul circuito stampato, un diodo o un qualunque collegamento sia interrotto.
Nel caso del diodo bisogna stare attenti alla polarità, il diodo è un semiconduttore in cui la corrente passa in un solo senso, dall’anodo verso il catodo. Come si distinguono? Il catodo è contrassegnato con una striscia.
Posizioniamo la manopola centrale nella posizione di continuità rappresentata dal simbolo del diodo ⏄, spesso accostato da una nota musicale ♫ o un piccolo altoparlante, perchè in caso di passaggio di corrente e quindi di continuità il tester emette anche un beep o un suono.
Mettiamo il cavo positivo, il rosso, sull’anodo del diodo e quello nero sul catodo; avremo un valore indicato sul display ed un suono dal multimetro. In molte occasioni può capitare di avere una lettura anche invertendo i puntali sul diodo: in questo caso va sostituito perchè la corrente lo attraversa in entrambi i sensi.
Per sapere se un cavo è interrotto possiamo usare questa funzione, mettendo i puntali del tester alle estremità del cavo indipendentemente dalla polarità perchè i cavi non ne hanno. Se sul display non viene indicato nessun valore e non emette nessun suono, allora il cavo è danneggiato.
Misurare la corrente con il tester
Quando si misura la corrente bisogna fare una certa attenzione. Le correnti si misurano inserendo i puntali del multimetro nel circuito, interrompendolo nel punto in cui vogliamo effettuare la misurazione e mettendoli in serie ad esso, per chiuderlo e sapere così quanta corrente lo attraversa.
Attenzione a cambiare il cavo rosso nel collegamento giusto per misurare le correnti, se il tuo multimetro digitale ne prevede uno apposito. Come per le tensioni, ci sarà una scala per misurare le correnti su cui dobbiamo ruotare la manopola centrale.
Per misurare la corrente che attraversa un componente metteremo il tester in serie a questo: apriamo il circuito e chiudiamolo con i cavi. Se li invertiamo il display del multimetro segnerà una corrente negativa.
Quale multimetro digitale comprare?
I multimetri digitali presenti sul mercato possono variare da un prezzo inferiore ai 10€ fino a centinaia di euro, dipende dal tipo di misurazioni che possono effettuare, dalla loro marca e dalla loro qualità.
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