Scegliere la stazione saldante migliore per le proprie esigenze può essere un problema non solo per i neofiti, ma anche per i tecnici esperti. Le moderne attrezzature tecniche, soprattutto quelle digitali, sono sempre più complesse e di dimensioni sempre più ridotte.
Anche il saldatore convenzionale è quasi diventato uno strumento obsoleto anche per le piccole riparazioni casalinghe, mentre sul mercato sono disponibili apparecchi per la saldatura per la riparazione specializzata di ogni dispositivo elettronico a prezzi abbastanza abbordabili.
Grossomodo le attuali apparecchiature disponibili si possono suddividere in: stazioni saldanti tradizionali, stazioni saldanti per saldature senza piombo, stazioni saldanti ad aria calda, stazioni saldanti a infrarossi e stazioni dissaldanti.
Le più semplici e comuni sono le stazioni saldanti tradizionali, dove la saldatura avviene per contatto dei componenti e dello stagno, esattamente come un normale saldatore ma con un design più funzionale e qualche caratteristica in più. Il problema principale dei saldatori è nell’eccessivo riscaldamento dei componenti sensibili al calore, in particolare i semiconduttori.
In un saldatore tradizionale non c’è modo di controllare la temperatura, che può arrivare anche a 400°C, e la sicurezza dell’operazione dipende solo dal tempo in cui la punta del saldatore è in contatto con il componente elettronico da saldare.
Una stazione saldante invece ha alimentatore e punta del saldatore separati, in modo da controllare la tensione di uscita ed in questo modo regolare la temperatura. Nella maggior parte dei casi la temperatura ottimale sarà tra i 250 ed i 330 gradi centigradi. Queste sono alcune delle stazioni saldanti semplici, quelle classiche ed economiche ottime per il fai da te, più apprezzate su Amazon.
Alcune stazioni saldanti hanno all’interno un sistema di stabilizzazione termica, che attraverso un regolatore PID mantiene stabile la temperatura della punta. Quando la punta si raffredda, per esempio a contatto con lo stagno, questo regolatore confronta la temperatura reale con il valore impostato e la stabilizza automaticamente aumentando il voltaggio.
Le stazioni di saldatura più comuni non superano i 50-60 watt di potenza. Anche l’utilizzo di quelle con il controllo di temperatura è limitato alle saldature con bassa temperatura di fusione, quelle convenzionali che contengono piombo. Purtroppo anche in molti laboratori tecnici si usano queste attrezzature per riparare circuiti stampati moderni, prodotti in conformità alle direttive europee RoHS che invece prevedono l’uso esclusivo di saldature senza piombo.
Questa pratica può causare il surriscaldamento dei componenti, il surriscaldamento della punta del saldatore riducendo notevolmente la sua durata, saldature di scarsa qualità chiamate in gergo “saldature fredde” ed il surriscaldamento di schede e circuiti.
Per evitare questi inconvenienti, le riparazioni dei dispotivi elettronici moderni come smartphone, computer ed altri accessori elettronici recenti dovrebbero essere fatte con stazioni saldanti per saldature senza piombo. Il funzionamento di queste stazioni è simile alle precedenti, ma con una potenza di 75-80W fino a circa 150W, con microcontrollori PIC avanzati per minimizzare il tempo di stabilizzazione della temperatura.
Naturalmente le stazioni di saldatura senza piombo sono eccellenti anche per lavorare con le saldature di stagno tradizionale. Eccono alcuni esempi.
Attualmente in elettronica predominano i piccoli componenti SMD ed i microchip BGA, ma lavorare con questi componenti utilizzando il saldatore non solo è difficile ma in molti casi impossibile. Per questi lavori si usa una stazione saldante ad aria calda. Il suo funzionamento è abbastanza semplice: una turbina genera un getto d’aria, che passando attraverso una bobina di riscaldamento arriva alla temperatura necessaria; attraverso un ugello sulla punta della pistola, questo getto raggiunge la zona di saldatura.
Le stazioni di saldatura ad aria calda sono molto utilizzate per riparare i telefoni cellulari, i computer ed i moderni elettrodomestici. La potenza di queste stazioni saldanti è sufficiente per lavorare con saldature con o senza piombo.
Sono diffusi sul mercato anche modelli che combinano la pistola ad aria calda ed il tradizionale saldatore in un unico apparecchio dal prezzo vantaggioso, strumenti utili sia per l’appassionato di hobby elettronici che per il tecnico specializzato.
Per risolvere situazioni più complicate, come il montaggio di grandi circuiti BGA o ridurre l’effetto termico sui componenti di plastica durante il processo di saldatura, esistono le particolari stazioni saldanti a infrarossi.
Queste apparecchiature sono generalmente usate nei centri di assistenza tecnica, per riparare schede di grandi dimensioni come le schede madri dei PC, le console per videogiochi ed altri dispositivi particolari. Non sono economiche e possono arrivare a costare anche migliaia di euro.
Per esempio, la lampada a infrarossi permette di dissaldare un grande microchip, mentre con il preriscaldamento si scalda tutta la superficie del PCB per evitare deformazioni. Il supporto consente di fissare la scheda all’altezza desiderata ed il sistema di controllo termico controlla automaticamente la temperatura in vari punti.
Si tratta di una strumentazione elettronica avanzata, che nella maggior parte dei casi sarebbe sprecata anche per un piccolo laboratorio di riparazioni.
Esistono comunque sul mercato stazioni saldanti ad infrarossi che comprendono anche quella ad aria calda e quella con la punta per saldature a stagno tradizionali, a prezzi piuttosto accessibili ed in vendita anche su Amazon. Questa nell’immagine è una stazione di saldatura a infrarossi per lavori tecnici molto avanzati.